In questo articolo troverete una retrospettiva sulla storia dei cimiteri nel corso delle differenti ere. Come si sono evolute le tombe per cimitero e i modi di seppellire i defunti?
Seppellire i morti è una pratica che risale alla preistoria. La radice greca della parola (koimêtêrion o “dormitorio”) descrive il cimitero come luogo di riposo, in riferimento al sonno del defunto. Le tombe hanno una lunga storia e si sono evolute seguendo i differenti periodi storici. Nell’antica Roma non era possibile seppellire o cremare i morti all’interno della città: i cimiteri erano ubicati fuori città, lungo gli assi di comunicazione. I primi cimiteri sono luoghi di sepoltura sotterranei: le catacombe. I Galli seppellivano i morti nel terreno, in un sudario, con ornamenti o gioielli per le donne, arredi funerari e armi per i guerrieri. Praticavano anche la cremazione: dopo aver bruciato il corpo su una pira, le ceneri venivano raccolte e deposte in urne che venivano seppellite in pozzi funerari.
Nel Medioevo c’era l’usanza di seppellire i defunti in prossimità delle chiese, per offrire protezione da parte dei santi. Addirittura i membri del clero e della nobiltà venivano sepolti all’interno del luogo di culto, mentre i più poveri venivano sepolti in fosse comuni. Il cimitero in quest’epoca è contestuale al luogo religioso e consacrato: sono esclusi ebrei, suicidi, eretici e bambini morti senza battesimo. Da notare che il cimitero di questo periodo è anche luogo di vita che accoglie passeggiate e incontri, commerci e prostituzione.
Dal 18° secolo la sepoltura nelle chiese fu vietata! A tal fine è previsto lo spostamento dei vecchi cimiteri fuori dagli agglomerati e l’apertura di nuovi cimiteri alle porte di paesi e paesi. In concreto, si tratta di rispettare le nuove misure igieniche e prevenire le epidemie. Fu durante la Rivoluzione che i cimiteri divennero proprietà dei comuni. Nel XIX secolo i cimiteri subirono un nuovo sviluppo, per sopperire alla mancanza di spazio. In quel tempo i cimiteri cessarono di essere unicamente religiosi: d’ora in poi, tutti potevano essere sepolti lì.
La prima cremazione in Italia si verificò nel 1822 ma non fu un italiano a essere bruciato ma un poeta inglese Percy Bysshe Shelley. Morto annegato nel golfo di La Spezia, fu fatto cremare dall’amico Byron. Dal XIX secolo è anche necessario acquisire una concessione per essere sepolti!
In Italia, la durata di una concessione è di 10 anni, 30 anni, 50 anni o fino a un massimo di 99 anni. Per ottenere una concessione in un cimitero devono essere rispettati tre requisiti: devi risiedere nel comune in cui si trova il cimitero interessato, essere deceduto nel comune o avere già una concessione di famiglia all’interno del cimitero.
In ogni comune, il municipio si occupa della gestione e della manutenzione del luogo. Pertanto, è possibile intraprendere lavori cimiteriali, soprattutto quando una tomba viene abbandonata. Potrà così ospitare una nuova sepoltura e i vari ornamenti che l’accompagnano (fiori da lutto, corredi funerari, ecc.).
L’evoluzione dei cimiteri nel corso del XX secolo è stata segnata da un cambiamento nelle pratiche, in particolare con lo sviluppo della cremazione e la moltiplicazione dei colombari. I cimiteri odierni presentano diversi tipi di sepoltura. Alcuni comuni allestirono dei confessionali destinati alle sepolture e ai riti funebri specifici di alcune religioni. La preoccupazione per il rispetto dell’ambiente ha dato vita a un nuovo tipo di cimitero: il cimitero ecologico, luogo privilegiato di piante e materiali riciclabili. In questa nuova tipologia di cimitero, le bare di legno sono sostituite da bare di cartone e le lapidi in granito da semplici targhe in calcare per l’identificazione del defunto. La durata delle concessioni è più breve e il prezzo del funerale meno caro. Tuttavia in Italia non sono ancora così diffusi.
La sepoltura di personalità contribuisce alla reputazione di alcuni cimiteri; luoghi di sosta, diventano anche luoghi di curiosità o pellegrinaggio. Uno dei più famosi è il cimitero Monumentale di Milano che ospita le tombe di personaggi illustri e famosi che hanno reso importante la città. Il famoso Famedio è un punto di riferimento perché vi si trovano personaggi illustri, benemeriti che si sono distinti nella storia della città. Tra questi spiccano nomi come Leonardo Da Vinci, Sant’Ambrogio, Francesco Sforza, Lodovico il Moro, San Carlo Borromeo e Sant’Agostino; per le epoche più remote. A un altro livello è possibile trovare le sepolture di nomi importanti come: Eugenio Montale, Luchino Visconti, Enzo Biagi, Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, per citarne alcuni.
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